1 Dic 2014

Diana: “I ragazzi volevano vincere!” Loschi: “Siamo una grande squadra”

Una Leonessa compatta e concentrata vince con Veroli dopo due sconfitte consecutive con Verona e Ferentino. Ecco le dichiarazioni post partita di coach D’Arcangeli, coach Diana e Federico Loschi.

Germano D’Arcangeli

La partita dice che siamo stati inadeguati, non abbiamo avuto la possibilità di competere dall’inizio alla fine e credo che le cifre statistiche lo confermino ed è quindi complicato commentare o cercare di trovare spiragli positivi alla prestazione di oggi. L’assenza di Legion? Ha ovviamente pesato soprattutto perché, nella nostra idea di squadra, dovrebbe essere il giocatore che si prende un certo tipo di responsabilità in alcuni momenti chiave del match. Credo comunque che, anche con l’apporto di Legion, il risultato non sarebbe stato diverso. È vero che la squadra non ha mai mollato ma è altrettanto vero che per noi, in questo campionato, deve essere sempre così. Partendo dalla sconfitta di oggi sarà sicuramente per loro più facile comprendere gli errori commessi e fare ciò che è giusto perché non si ripeta più di commentare negli spogliatoi e con i nostri tifosi il fatto di aver preso 40 punti. Ovviamente mi complimento con Brescia perché raramente come questa sera la sensazione di impotenza da parte di tutti quanti noi è stata data dai meriti dei nostri avversari.

Andrea Diana

Il primo pensiero va a Veroli perché comunque giocare senza un americano non è facile e sicuramente lo spettacolo ha perso uno dei suoi principali protagonisti essendo Legion uno degli americani più forti in questo campionato. È una società che investe molto sul settore giovanile e quindi ha tutta la mia stima. La partita volevamo giocarla al meglio, abbiamo lavorato intensamente questa settimana in allenamento, i ragazzi hanno dato l’anima e tutti volevamo riscattare le due sconfitte non perché abbiamo perso ma perchè ci teniamo a giocare bene in casa, davanti al nostro pubblico e vogliamo cercare di non perderne neanche una tra le mura amiche. Aver perso contro Verona ha dato molto fastidio a tutti. Oggi volevamo giocare una grande partita partendo da una difesa aggressiva e direi che qualsiasi avversario avessimo avuto davanti stasera avrebbe trovato una squadra concentrata e compatta. Il fatto di aver incrementato il punteggio senza essersi mai fermati a guardare il tabellone è indice di quanto i ragazzi siano motivati e siano vogliosi di fare bene. La grande rotazione che abbiamo dato è stato sicuramente un fattore determinante per la partita e per l’incremento del punteggio. Tutti hanno dato il loro contributo e sono contento di come la squadra è stata presente per tutti i quaranta minuti. La nostra caratteristica è essere un gruppo unito e compatto e l’idea di continuare a passarsi la palla è una delle nostre qualità migliori. Ho impressa nella mente la penetrazione di Giammò e lo scarico per la bomba di Loschi e due azioni dopo penetrazione di Federico e lo scarico per la bomba di Joshua: questo è sinonimo di grande compattezza e fiducia reciproca ed è appunto la forza di questa squadra. Siamo arrivati a questa partita dopo una settimana di allenamenti costanti come non ci capitava praticamente da un mese e alla fine il lavoro duro settimanale è stato ripagato con un’ottima prestazione. Qualità delle prestazioni e continuità? La continuità è data dal fatto che il lavoro fatto durante la settimana è sempre intenso e non subisce mai cali così come la voglia di allenarsi. Se questo gruppo manterrà la mentalità, la concentrazione, l’umiltà e la fame che la contraddistingue ora è chiaro che il rendimento rimarrà costante. Quali sono i margini di miglioramento? Siamo una squadra giovane e quindi i ragazzi hanno un grande margine di miglioramento. Anche Loschi, con i suoi 24 anni, è un giovane ed è la prima stagione che gioca come titolare quindi anche lui avrà una crescita come del resto gli altri ragazzi. Il miglioramento sarà dato dall’acquisire esperienza partita dopo partita. Con la testa a Forlì. Domenica ci aspetta una battaglia: Forlì è un campo che conosciamo bene ed è un palazzetto caldissimo. Inoltre c’è l’orgoglio di questo gruppo italiano che davanti alle sfide si esalta (vedi contro Ferentino e contro Casalpusterlengo). Noi dobbiamo comunque lavorare duro, pensare a noi e a fare una buona settimana di allenamenti e poi domenica vedremo. Tempo di bilanci? Il campionato è lungo, alla fine del girone d’andata si potrà fare un bilancio parziale perché si avremo giocato contro tutte le squadre. Fino a quel momento non si possono fare paragoni. Noi dobbiamo continuare a tenere la testa bassa e a pedalare.

Federico Loschi

Una partita difficile da interpretare, sono quelle partite che noi giocatori amiamo meno perché bisogna trovare motivazioni che esulano dalla squadra che ti trovi di fronte. Aver vinto con un ampio margine contro Veroli, a cui vanno i miei complimenti, vuol dire che siamo stati attenti e concentrati. Qui c’è grande fiducia, rispetto all’anno scorso o a due anni fa dove entravo per mettere qualche bomba e per far vedere al pubblico i miei punti tanto è cambiato: ora sono tranquillo e cerco di far girare la mia squadra. Si parla di Brescia perché è seconda non perché un individuale fa 30 punti a match. Oggi è venuto fuori una complicità incredibile tra tutti. Speriamo di andare avanti così, testa a Forlì. Come giudichi il tuo campionato fino ad ora e cosa ci possiamo aspettare? Devo essere più continuo, sto lavorando sul mio fisico, con grande soddisfazione il coach mi ha affidato in queste partite grandi americani su cui difendere. Devo continuare a lavorare per migliorare sia in difesa che in attacco. Sei cresciuto come giocatore? Cosa è cambiato in confronto alla scorsa stagione? Sono cresciuto dal punto di vista tattico, è difficile partire in quintetto da capitano (soprattutto in confronto agli scorsi anni dove partivo dalla panchina) ed è una grande responsabilità. Sto trovando il piacere di passare palla, di giocare con gli altri. Dualismo Mirza-Federico? Per me Mirza è un giocatore veramente bravo, abbiamo legato anche fuori dal campo, siamo complementari e simili. Mirza è quello che ero io l’anno scorso, entra e cerca di spaccare le partite. Nessun dualismo anzi, giochiamo tutti e cerchiamo di raggiungere insieme i nostri obiettivi.

P.Q.

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