4 Feb 2020

'Alla Salute! Un aperitivo con l'esperto' dedicato ai nuovi inizi

Appuntamento numero cinque per ‘Alla Salute! Un aperitivo con l’esperto’, l’evento sociale organizzato da Basket Brescia Leonessa e Poliambulatorio Oberdan nell’ambito del progetto Sport & Salute. La serata, intitolata “Grazie ai Mille. Come i primi 1000 giorni di vita ci suggeriscono chi saremo“, è stata l’occasione per trattare una tematica particolarmente coinvolgente.

Il locale ID Concept Store di via Oberdan ha accolto un trio di professionisti in materia: il prof. Sergio Pecorelli (professore emerito della facoltà di medicina presso l’Università degli Studi di Brescia), la dott.ssa Cinzia Tosoni (medico specialista in pediatria, allergologia e immunologia clinica) e la dott.ssa Elisa Chiappani (psicologa). Gli esperti, come sempre coordinati dal moderatore Federico Maffezzoni (dottore in psicologia clinica), hanno fornito ai partecipanti il proprio sguardo scientifico, pur declinato in modalità informali secondo il format di serata, riguardo l’importanza e l’impatto dei primi mille giorni di vita dell’essere umano.

“Il quinto incontro dell’iniziativa è dedicato ai nuovi inizi – introduce il dott. Federico Maffezzoni – . Il tema della nascita, così come quello della progettualità, si intreccia più che mai con il desiderio di guardare all’oggi con un occhio sempre puntato al futuro. I primi mille giorni sono determinanti e possono già fornire spunti interessanti riguardo a come saremo nella vita futura: scienze mediche, psicologiche e sociali ci vengono incontro per spiegarci questi meccanismi”.

“I primi mille giorni dell’individuo, considerati dal concepimento fino al compimento del secondo anno di età, rappresentano probabilmente il periodo più importante della nostra vita – esordisce il prof. Sergio Pecorelli – . Il Massachusetts Institute of Technology è riuscito a fare un piccolo calcolo, secondo il quale ciò che accade in questi primi mille giorni renderà conto del 70% del benessere dell’individuo. L’epigenetica, una branca della genetica, ha studiato come l’ambiente possa influire sui geni: ciò significa che la vita di tutti i giorni, l’alimentazione, i rapporti umani e tutto ciò che ci circonda può influenzare le cellule, sia somatiche sia germinali, che danno origine a una nuova vita”.

“L’ambiente più formidabile e profondo da esplorare è quello delle emozioni – prosegue il medico – . Le emozioni, da un punto di vista organico, si riflettono sul neurosviluppo e colpiscono una zona del cervello definita sostanza bianca, il cosiddetto connettoma, che è interattiva con la sostanza grigia dei neuroni. Le emozioni, durante i primo anno di vita, sono fondamentali poiché permettono di creare e generare la rete neurale del bambino. Nei primi mille giorni anche una variabile come lo stress può incidere enormemente sulla vita futura dell’individuo, conducendo a danni incredibili tra cui la chiusura dei vasi placentari o situazioni di nascita prematura. Oltre ad uno stile di vita sano e una corretta nutrizione, esistono piccole pratiche pensate per combattere lo stress in gravidanza, tra cui la meditazione e l’ascolto della musica”.

“Subito dopo la nascita, succedono cose impensabili – commenta la dott.ssa Cinzia Tosoni – . Almeno mille geni cambiano, le molecole si modificano e i germi colonizzano il sistema immunitario del bambino. Studi recenti provano che, su 100 bambini che tendono ad ammalarsi molto, almeno 80 sono perfettamente sani e hanno semplicemente bisogno di raggiungere il completamento totale del proprio sistema immunitario, che si conclude intorno agli otto anni. L’ambiente che circonda l’individuo deve essere sano: il contatto con la comunità, anche quella familiare, deve essere ridotto ad un contatto affettivo”.

“Oltre a ribadire l’importanza delle vaccinazioni – conclude l’allergologa e immunologa – , non ci sono particolari limitazioni riguardo l’introduzione di alimenti durante il periodo dello svezzamento, in quanto un’alimentazione varia ne favorisce la tolleranza: l’introduzione precoce della diversità alimentare è dunque assolutamente positiva. Nei primi due anni di vita il bambino ha davanti a sé un futuro bellissimo: stimoliamolo, ma lasciamogli il tempo per diventare se stesso”.

“Ambiente è, anzitutto, relazione – è il pensiero della dott.ssa Elisa Chiappani – . Allarma sapere quanto le interazioni vadano a modificare la struttura fisica e mentale dei bambini fin dal primo giorno di vita. Mi sento di sottolineare, in questa occasione, anche l’importanza del ruolo paterno: il papà deve svolgere una funzione protettiva, per assicurare meno stress alla mamma che dedicherà anima e corpo al figlio. Un bambino sottoposto a stress, facilmente non sarà in grado di sviluppare adeguatamente i propri bisogni o distinguere le emozioni”.

“La relazione adulto-bambino passa, soprattutto, attraverso l’interazione di gioco – continua la psicologa – . Nei primi tre mesi di vita il compito dell’adulto è quello di assecondare gli stati fisiologici del bambino. Dai sei mesi in poi, l’interazione di gioco diventa più educativa attraverso le protoconversazioni e si rende istruttiva e performante. Arrivati alla soglia dei nove mesi, inizia a svilupparsi il cosiddetto legame di attaccamento: è in questa fase che si stabilisce davvero che adulti saremo. Gli eventi della vita possono modificare il legame di attaccamento, che è instabile, così come modificabile è il dna e la struttura cerebrale. Esplorare e approfondire le emozioni con il bambino e non manipolarne la volontà o i desideri risulta fondamentale”.

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