28 Set 2020

Alla scoperta di Podgorica, perla balcanica capitale del Montenegro

La prima tappa della Germani Brescia nel cammino europeo targato 7DAYS EuroCup ferma a Podgorica, capitale del Montenegro. Punto d’incontro di differenti culture, impregnata nelle forme tanto dal retaggio tradizionale socialista, quanto da un’architettura di stampo ottomano che ancora oggi circola e sopravvive nell’ossatura dei monumenti della città vecchia, la fotografia di Podgorica ritrae una città pulsante e velatamente nostalgica. Le ferite lasciate dolorosamente in eredità dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale e dalla complessa questione jugoslava convivono con il desiderio di rinascita di una comunità moderna che tende al futuro, pur proteggendo le proprie radici e conservando le memorie del passato.

Un passato che parla di sofferenza ma anche di bellezza: la città vecchia offre spunti culturali estremamente interessanti, tra cui moschee e minareti che si fanno spazio tra le colorate abitazioni della zona. La chiesa ortodossa di St George, la più antica della città, vanta una posizione del tutto peculiare, ai piedi della suggestiva collina di Gorica (da cui la città prende il nome) e immersa nella natura. Oltre alla Torre dell’orologio, uno dei pochi monumenti ottomani rimasti ancora in vita, e al ponte che attraversa il fiume Ribnica, pezzi di storia sono conservati anche nei resti della fortezza che sorge proprio nel punto di unione dei due affluenti principali, il Ribnica e il Morača.

Altra attrattiva cittadina è la Cattedrale della Resurrezione, di rito serbo-ortodosso: bianca e marmorea all’esterno, gli spazi interni sono un’esplosione di colore e vivacità. Simbolo della cultura sovietica e della ribellione culturale al regime è poi il monumento dedicato a Vladimir Semënovič Vysocki, artista baluardo della propria epoca e ostacolato dalla dittatura, che celebra uno dei personaggi più rappresentativi del panorama sovietico dell’epoca.

Se il Millennium Bridge, che corre sul fiume Morača, è da considerarsi l’emblema della moderna Podgorica, non è difficile imbattersi anche nei numerosi palazzi di architettura socialista, testimonianza diretta della ex Jugoslavia che fu, così come le Duklja Ruins: muri, colonne e resti archeologici romani sono un vero e proprio tuffo nelle origini della città. Nei dintorni di Podgorica, la natura esplode in tutta la sua magnificenza: il Monastero di Ostrog, letteralmente scavato nelle rocce di montagna, accoglie i pellegrini di tutto il mondo, mentre il Lago di Scutari è considerato come una delle attrattive più suggestive dell’intera area balcanica. Curiosa è anche la storia di questo luogo, che mescola magia, mito e tradizione: secondo le leggende locali, infatti, si narra che il lago, a forma di delfino, sarebbe stato creato dalle lacrime di un folletto.

E per gli amanti della cinematografia, una chicca: correva l’anno 1961 quando i paesaggi di Podgorica, allora parte della grande terra jugoslava, sbarcarono sul grande schermo. Diverse scene del film The Trojan Horse, diretto da Giorgio Ferroni e con protagonisti John Drew Barrymore e Steve Reeves, furono girate nel parco cittadino Ćemovsko.

La tradizione culinaria locale, infine, mescola gusti e sapori della terra balcanica, tra cui la tipica ‘boza’, una bevanda fermentata a base di cereali da degustare in tranquillità in uno dei tanti locali della città vecchia e il ‘burek’ montenegrino, turco di origine, che si presenta come un pasticcio croccante di carne, formaggio, verdura ed erbe. Podgorica è anche terra di vini: la Plantaze Winery, una tra le maggiori cantine d’Europa, propone ai visitatori un tour guidato e la degustazione dei propri prodotti.

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